PINEROLO – Un progetto culturale che prosegue da quattro anni e che continuerà anche nel 2025. “Pinerolo Mille Anni di Storia” presenta il secondo volume alle autorità cittadine e ai lettori. Alle ore 17.30 di venerdì 8 novembre, presso la Biblioteca Civica “Alliaudi”, a cura del Centro Studi Silvio Pellico ETS e con il patrocinio del Museo Regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo di Frossasco ci sarà la presentazione del secondo volume dell’opera monumentale di ricerca e studio voluta dalla Città e che arriva, sotto la guida dell’Assessore alla Cultura Franco Milanesi al Novecento.
“L’opera – afferma il curatore, Ilario Manfredini – si concentra tutta sulle istituzioni cittadine, come già il primo volume, con una serie di contributi di altissimo profilo dei migliori studiosi del
territorio e con la supervisione scientifica del prof. Alessandro Crosetti. Non è una storia del
territorio, ma della città e sulla città è interamente focalizzata. Un lavoro editoriale oggi quasi
proibitivo, che soltanto grazie all’impegno di un ente no profit è stato possibile realizzare e del
quale siamo tutti orgogliosi”.
Hanno contribuito gratuitamente all’opera Mariagrazia Alliaudi, Renata Allìo, Gianvittorio
Avondo, Gastone Breccia, Valter Careglio, Gianpiero Casagrande, Marco Civra, Giancarlo Libert, Ilario Manfredini, Franco Milanesi, Aldo A. Mola, Daniele Ormezzano, Chiara Povero, Eros Primo, Patrizio Righero, Maurizio Trombotto e Ivo Zoccarato. Come già il primo volume, anche questo secondo, riccamente illustrato, in grande formato, di 648 pagine, è stampato su carta pergamenata, rilegato a mano a filo refe. Ma è soprattutto nella qualità dei contributi, basati su approfondite ricerche d’archivio, che “Pinerolo Mille Anni di Storia” assume il valore di documento storico da trasmettere ai posteri.
“Il poderoso contributo di Maria Grazia Alliaudi e Giancarlo Libert sui flussi di emigrazione dalla
Città di Pinerolo a cavallo fra Ottocento e Novecento – dichiara Ugo Bertello, Presidente del
Museo regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi nel mondo – rappresenta un documento di
grande valore storico, e il nostro patrocinio all’iniziativa vuole essere auspicio che altre e
numerose ricerche si aggiungano, proprio mentre il Museo si appresta a varare il riallestimento che ne vedrà la riapertura al pubblico nel 2025”.
“Guardare indietro, alla storia e all’evoluzione del territorio e della società civile, è indispensabile per chi voglia proiettarsi al futuro. spiega il Sindaco Luca Salvai – Con umiltà, abbiamo voluto studiare, attraverso il lavoro di esperti e cultori di ogni orientamento, anche il più lontano dal nostro, le visioni del passato. Per capire cosa mosse gli amministratori del tempo, dove ebbero successo e dove eventualmente fallirono, non interpretando correttamente i bisogni dei cittadini. Forse, fra cento anni, uno storiografo dedicherà un saggio agli Anni Venti del Duemila. E con distacco e onestà, giudicherà se fummo capaci oppure miopi. Sicuramente noi fummo entusiasti”.